venerdì 3 luglio 2015

Il sorpasso della popolazione indiana sulla Cina.

Nel corso degli ultimi 20 anni l’India è diventato il secondo paese più popoloso al mondo, con oltre 1.210.000 abitanti e rappresenta il 17% della popolazione mondiale dietro alla Cina che conta di oltre 1.410.586.000 di abitanti e la densità media è di 380 ab/Km², maggiore rispetto ai 139 ab/Km² della Cina e i 184 ab/Km² della Nigeria; il tasso di natalità si attesta al 23,0 e fa dell’India, secondo un’indagine effettuata dalle Nazioni Unite nel periodo 2005-2010, uno dei 195 paesi col più alto tasso di natalità. Il Tasso di natalità è il numero di nascite ogni mille abitanti annuo e si misura tramite il rapporto di un numero di nascite avvenute in una determinata comunità/popolazione in un determinato periodo di tempo e la comunità/popolazione stessa dello stesso periodo di tempo moltiplicati per 1000

n(x)= tasso di natalità di un anno x
N(x)= numero di nati nell'anno x
P(x)= popolazione dell'anno x
P(x-1)= popolazione dell'anno precedente all'anno x.

mentre il tasso di mortalità è di 7,43, il tasso di fecondità è del 2,6. Il tasso di mortalità è il rapporto tra il numero di morti di una comunità/popolazione in un determinato periodo di tempo e la comunità/popolazione nello stesso periodo di tempo, è dato dalla seguente formula Tmortalità=Mmedia/Pmedia×1000; il tasso di fecondità è il rapporto tra il numero di nati vivi da donne in età feconda (15-49 anni) e il totale della popolazione residente femminile in età feconda per 1000. Secondo le previsioni demografiche dell’ONU l’India è destinata nei prossimi anni, probabilmente nel 2030, ad essere  il paese più popoloso al mondo con quasi 1.476.377.00 miliardi di individui, superando di fatto la Cina. Nonostante il suo territorio sia circa ¼ di quello cinese, la cui superficie geografica è di 3.287.263 km² contro i 9.706.961 km² cinesi, la popolazione dell’India è destinata ad aumentare ancora fino ad avvicinarsi ai 2 miliardi di individui.

Nel  corso degli ultimi anni la piramide d’età (Grafico usato per descrivere la distribuzione per età di una determinata popolazione) della popolazione dell’India è gradualmente cambiata: passando dalla fase di “espansione” (popolazione in crescita) in meno di 24 anni si è giunti ad una fase di crescita quasi nulla, la piramide ha assunto un aspetto molto simile a quello delle piramidi d’età dei paesi sviluppati. A partire dal 2065 la piramide assumerà una forma a trapezio, dovuta al lento e progressivo calo della popolazione previsto.
  


Già negli anni '70 il primo ministro Indira Gandhi  tentò di attuare un programma di sterilizzazione forzata per far fronte al problema di sovrappopolazione ma con esiti negativi, poichè il programma chiedeva la sterilizzazione agli uomini che avevano già due o più figli ma colpiva la classe sociale più povera e il risultato finale fu  un'avversione pubblica generalizzata contro ogni forma di pianificazione familiare. Recentemente il governo indiano ha utilizzato un metodo meno drastico, abbassando i prezzi delle televisioni per poter ridurre le nascite, ma tale soluzione ha avuto esiti non soddisfacenti.

Negli ultimi 25 anni l’economia del paese è cresciuta, le riforme economiche che hanno aperto rogressivamente i propri mercati al mondo hanno reso l’India uno dei paesi in via di sviluppo, la seconda economia in rapida crescita (BRIC: Brasile, Russia, India e Cina) la dodicesima economia mondiale in termini nominali oltre ad essere la quarta per potere d'acquisto. Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale a fine 2012 il PIL nominale ammonta a 1.841.717 miliodi di $ mentre il Reddito pro capite nominale è di 1501 $. Il settore primario  rappresenta il 28% del PIL, mentre il servizio e settori industriali costituiscono rispettivamente il 54% e 18%. Contemporaneamente alla crescita economica c’è anche una domanda di energia  crescente, secondo la Energy Information Administration, l'India è diventato il sesto più grande consumatore di petrolio e il terzo per lo sruttamento del carbon fossile.
Il tasso di alfabetizzazione è del 61%, di cui il 73,4% è costituito da uomini e il 47,8% dal le donne, la spesa per l'educazione è circa il 3,2% del PIL. Secondo il "modello 10+2", il ciclo scolastico dura 12 anni, suddiviso in quattro fasi: primaria, primaria superiore,secondaria e secondaria superiore. Nello Stato del Kerala si registra il più alto tasso di alfabetizzazione (91%), mentre in quello di Bihar il tasso è il più basso di tutta l’India (47%). Al 2008 la speranza di vita, ossia il numero medio, della vita di un uomo a partire da una certa età all'interno della popolazione analizzata, è di 61 anni, 59 per uomini e 63 per le donne, la mortalità infantile è di 78 ogni 1000 bambini nati. Si stima che almeno 5,1 milioni di persone siano affette di AIDS, che ha causato oltre 301.000 decessi nel 2001.
Nonostante questi ottimi risultati, però, la crescita economica è stata irregolare o diseguale tra diversi gruppi socio-economici, varie regioni geografiche e tra zone rurali e urbane. Anche se la vita delle classi sociali più elevate è migliorata, nel paese si registra una sostanziale e generalizzata condizione di povertà, un abitante su 3 in India vive in condizioni di povertà, nel 2005 si contavano 456 milioni di persone che vivono sotto la quota minima di sopravvivenza, costituendo così il 33% di poveri del mondo, almeno il 75,6% della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno e secondo un rapporto del NCEUS (National Commission for Enterprises in the Unorganized Sector) oltre 236 milioni di persone vive con meno di 50 centesimi di dollaro quotidiani, la maggior parte dei quali lavora in settori informali privi di previdenza sociale o protezione legislativa. Ad ogni stato indiano è affidata la gestione dei servizi sanitari. Uno dei problemi della sanità è dovuto alla mancanza di servizi igienici adeguati, secondo un’indagine effettuata nel 2008 dall'UNICEF solo il 31% della popolazione può accedere a strutture sanitarie adeguate, infatti una morte su 10 è causata dalla carenza di igiene; la diarrea cronica uccide una persona su 20. Nel 2006 la dissenteria ha causato almeno 450mila, dei quali l'88% erano bambini sotto i 5 anni. Inoltre le malattie causate dai servizi igienico-sanitari carenti possono incidere anche sullo sviluppo cognitivodei bambini; inoltre la contaminazione del Gange, dovuta dal rilascio di rifiuti umani organici, provoca la diffusione di malattie contagiose come ad esempio il colera.
  

Fonti