Nel corso degli
ultimi 20 anni l’India è diventato il secondo paese più popoloso al mondo, con
oltre 1.210.000 abitanti e rappresenta il 17% della popolazione mondiale dietro
alla Cina che conta di oltre 1.410.586.000 di abitanti e la densità media è di
380 ab/Km², maggiore rispetto ai 139 ab/Km² della Cina e i 184 ab/Km² della Nigeria; il tasso di natalità si
attesta al 23,0 e fa dell’India, secondo un’indagine effettuata dalle Nazioni
Unite nel periodo 2005-2010, uno dei 195 paesi col più alto tasso di natalità.
Il Tasso di natalità è il numero di nascite ogni mille abitanti annuo e si
misura tramite il rapporto di un numero di nascite avvenute in una determinata
comunità/popolazione in un determinato periodo di tempo e la comunità/popolazione
stessa dello stesso periodo di tempo moltiplicati per 1000
n(x)=
tasso di natalità di un anno x
N(x)=
numero di nati nell'anno x
P(x)=
popolazione dell'anno x
P(x-1)=
popolazione dell'anno precedente all'anno x.
mentre il tasso di mortalità
è di 7,43, il tasso di fecondità è del 2,6. Il tasso di mortalità è il rapporto
tra il numero di morti di una comunità/popolazione in un determinato periodo di
tempo e la comunità/popolazione nello stesso periodo di tempo, è dato dalla seguente formula Tmortalità=Mmedia/Pmedia×1000; il tasso di fecondità è il rapporto tra il numero di nati vivi da donne in
età feconda (15-49 anni) e il totale della popolazione residente femminile in
età feconda per 1000. Secondo
le previsioni demografiche dell’ONU l’India è destinata nei prossimi anni,
probabilmente nel 2030, ad essere il
paese più popoloso al mondo con quasi 1.476.377.00 miliardi di individui,
superando di fatto la Cina. Nonostante il suo territorio sia circa ¼ di quello
cinese, la cui superficie geografica è di 3.287.263 km² contro i 9.706.961 km² cinesi, la popolazione
dell’India è destinata ad aumentare ancora fino ad avvicinarsi ai 2 miliardi di
individui.
Nel corso degli ultimi anni la piramide d’età (Grafico
usato per descrivere la distribuzione per età di una
determinata popolazione) della
popolazione dell’India è gradualmente cambiata: passando dalla fase di “espansione”
(popolazione in crescita) in meno di 24 anni si è giunti ad una fase di
crescita quasi nulla, la piramide ha assunto un aspetto molto simile a quello
delle piramidi d’età dei paesi sviluppati. A partire dal 2065 la piramide
assumerà una forma a trapezio, dovuta al lento e progressivo calo della
popolazione previsto.
Già negli anni '70 il primo ministro Indira Gandhi tentò di attuare un programma di sterilizzazione forzata per far fronte al problema di
sovrappopolazione ma con esiti negativi, poichè il programma chiedeva la
sterilizzazione agli uomini che avevano già due o più figli ma colpiva la
classe sociale più povera e il risultato finale fu un'avversione pubblica generalizzata contro
ogni forma di pianificazione
familiare. Recentemente il governo indiano ha utilizzato un metodo meno
drastico, abbassando i prezzi delle televisioni per poter ridurre le nascite,
ma tale soluzione ha avuto esiti non soddisfacenti.
Negli ultimi 25 anni l’economia del paese è
cresciuta, le riforme economiche che hanno
aperto rogressivamente i propri mercati al mondo hanno reso l’India uno
dei paesi in via di sviluppo, la seconda economia in rapida crescita (BRIC:
Brasile, Russia, India e Cina) la dodicesima
economia mondiale in termini nominali oltre ad essere la quarta per potere
d'acquisto. Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale a fine 2012 il
PIL nominale ammonta a 1.841.717 miliodi di $ mentre il Reddito pro capite
nominale è di 1501 $. Il settore primario
rappresenta il 28% del PIL, mentre il servizio e settori industriali
costituiscono rispettivamente il 54% e 18%. Contemporaneamente alla crescita
economica c’è anche una domanda di energia
crescente, secondo la Energy
Information Administration, l'India è diventato il sesto più grande
consumatore di petrolio e il terzo per lo sruttamento del carbon fossile.
Il tasso di alfabetizzazione è del
61%, di cui il 73,4% è costituito da uomini e il 47,8% dal le donne, la spesa
per l'educazione è circa il 3,2% del PIL.
Secondo il "modello 10+2", il ciclo scolastico dura 12 anni,
suddiviso in quattro fasi: primaria, primaria superiore,secondaria e secondaria
superiore. Nello Stato del Kerala si registra il più alto tasso di
alfabetizzazione (91%), mentre in quello di Bihar il tasso è il più basso di tutta
l’India (47%). Al 2008 la speranza di vita, ossia il numero medio, della vita di un uomo a
partire da una certa età all'interno della popolazione analizzata, è di 61 anni, 59
per uomini e 63 per le donne, la mortalità infantile è di 78 ogni 1000 bambini
nati. Si stima che almeno 5,1 milioni di persone siano affette di AIDS, che ha
causato oltre 301.000 decessi nel 2001.
Nonostante
questi ottimi risultati, però, la
crescita economica è stata irregolare o diseguale tra diversi gruppi
socio-economici, varie regioni geografiche e tra zone rurali e urbane. Anche se
la vita delle classi sociali più elevate è migliorata, nel paese si registra
una sostanziale e generalizzata condizione di povertà, un abitante su 3 in India vive
in condizioni di povertà, nel
2005 si contavano 456 milioni di persone che vivono sotto la quota minima di
sopravvivenza, costituendo così il 33% di poveri del mondo, almeno il 75,6%
della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno e secondo un rapporto
del NCEUS (National Commission for
Enterprises in the Unorganized Sector) oltre 236 milioni di persone vive
con meno di 50 centesimi di dollaro quotidiani, la maggior parte dei quali
lavora in settori informali privi di previdenza sociale o protezione legislativa. Ad
ogni stato indiano è affidata la
gestione dei servizi sanitari. Uno dei problemi della sanità è dovuto alla mancanza di servizi igienici adeguati, secondo
un’indagine effettuata nel 2008 dall'UNICEF solo
il 31% della popolazione può accedere a strutture sanitarie adeguate, infatti
una morte su 10 è causata dalla carenza di igiene; la diarrea cronica uccide una persona su 20. Nel
2006 la dissenteria ha causato almeno 450mila, dei quali l'88% erano bambini
sotto i 5 anni. Inoltre le malattie causate dai servizi igienico-sanitari
carenti possono incidere anche sullo sviluppo cognitivodei bambini; inoltre la contaminazione del Gange, dovuta
dal rilascio di rifiuti umani organici, provoca la diffusione di malattie
contagiose come ad esempio il colera.
Fonti