L’anello Ferroviario: la TAV di Roma.
Sono
anni che se ne parla, tra ipotesi, progetti e ritardi e finalmente sembra che
verrà realizzato una volta per tutte. Grazie al giubileo indetto da Papa
Francesco, sarà possibile realizzare l’anello ferroviario di Roma, noto anche
come cintura nord, una ferrovia che circonderà il centro storico dell’Urbe
passando per le stazioni di San Pietro, Tiburtina Torino di Quinto e Ostiense
in un’unica linea ferroviaria circolare. Ma quanto c’è voluto per poter
realizzare tale opera? Andiamo ad analizzare tale opera.
La stazione di Pineto
La stazione di Vigna Clara
La stazione Olimpico-Farnesina
I primi
progetti risalgono alla fine del 19° secolo, per poi essere realizzata a
partire dal 1913 con una diramazione della ferrovia Roma Orte presso la
stazione di Nomentana, passando per Ponte Milvio, Prati per poi finire alla
stazione di San Pietro. Nonostante fosse stata completata quasi tutta, i lavori
vennero interrotti nel 1931 a causa della realizzazione del Foro Italico voluto
da Mussolini e dalla modifica del tracciato stesso, lasciando la linea
incompleta, che sarà smantellata definitivamente con le Olimpiadi del 1960,
dove al suo posto sorse un tratto dell’attuale Tangenziale Est. Il nuovo
tracciato prevedeva che la linea partisse dalla stazione Aurelia, per poi
attraversare Monte Mario e dalla stazione Torino di Quinto doveva collegarsi alla
Stazione di Smistamento tramite un ponte sul Tevere. La realizzazione di tale
opera, anche in questa occasione, fu interrotta quando la linea era a un passo
dal completamento, stavolta a causa della seconda guerra mondiale. I lavori
vennero ripresi nel dopoguerra, per essere definitivamente interrotti negli
anni ’50 e i tracciati presenti a Torino di Quinto e Valle dell’Inferno vennero
occupati abusivamente, dove sorsero le attuali attività artigianali. In
occasione dei mondiali del 1990 in Italia fu realizzata una diramazione che da
Valle Aurelia passava attraverso il nuovo ponte della Valle dell’Inferno,
attraversava Monte Mario e si attestava poco prima di Torino di Quinto, con le
due nuove stazioni di Vigna Clara e Olimpico-Farnesina. Purtroppo l’utilizzo
della linea fu molto breve: solo otto giorni, ossia quando c’erano le partite
allo Stadio Olimpico. Nell’ottobre del 1990 la linea fu definitivamente chiusa,
salvo essere riutilizzata tra il 1997 e il 2000 nel tratto Valle Aurelia-Pineto
in attesa della realizzazione dell’attuale tracciato della FR3.
Tracciato della linea
Il
secondo tracciato è da sempre oggetto di discussione e al centro di scandali e
speculazioni, in quanto ci sarebbero stati comportamenti e manovre illecite per
la realizzazione delle due stazioni, accuse mosse dal procuratore Giorgio
Castellucci: vennero rinviati a giudizio l'ex direttore generale del Ministero
dei Trasporti Ercole Incalza, tre dirigenti generali delle Ferrovie (Arturo
Pandolfo, Sandro Cerasoli e Gianfranco Marras), due ingegneri dipendenti dello
stesso ente (Gianfranco Tiberi e Luigi Renzi), l'ex capo compartimento delle
Ferrovie di Roma (Carlo Ianniello) e l'ingegnere direttore dei lavori Antonio
Pacelli. I reati ipotizzati erano abuso d'ufficio e omissione d'atti di
ufficio, ma nel 1995 tutti gli imputati sono stati prosciolti in quanto
"il fatto non sussite": in parole povere nessuno poteva essere
ritenuto colpevole di tale spreco di denaro. Per poter realizzare questa linea
temporanea sono stati spesi ben 90 miliardi delle vecchie lire, di cui 45 per
le due stazioni. Nel realizzare questa linea però fu ignorato un problema
grosso: presso la stazione Olimpico-Farnesina non c’era spazio sufficiente per
accogliere i treni provenienti da entrambe le direzioni, rischiavano di
incastrarsi. Un lavoro fatto molto male, visto che non c’era denaro sufficiente
(i lavori sarebbero costati ben 300 miliardi di lire) nè il tempo sufficiente
per allargare la galleria e avere così la stazione pronta ed efficiente in
tempo per i mondiali che sarebbero cominciati a breve. Per questo fu deciso di
realizzare una banchina unica posta sul secondo binario, rialzata e costruita
dai generi dell’esercito italiano. Tale stazione arrivavano circa 60000
persone, mentre a Vigna Clara quasi nessuno, nonostante quest’ultima disponesse
di quattro binari di sosta. Le rotaie sono state rimosse, le barriere di
protezione sono diventate una tavolozza per i graffiti mentre i tunnel sono
divenuti il riparo per i senzatetto. Le stazioni, dopo la chiusura della linea,
furono obiettivo di atti vandalici, la stessa stazione di Vigna Clara venne
occupata da CasaPound, un partito politico minore di estrema destra. In tutti
questi anni, a partire dal 1990, le varie giunte che si sono succedute a Roma
hanno più volte promesso, soprattutto in campagna elettorale, di recuperare il
tracciato e aprirlo in varie date prestabilite, in particolare quelle di
Rutelli, Veltroni ed Alemanno hanno annunciato i migliori proclami e programmi,
definendo il completamento dell'opera essenziale, l’ultima prevedeva
addirittura il 2010, ossia sei anni fa, durante gli anni della giunta Alemanno,
non riuscendo ovviamente a mantenere la parola data.
Il ponte realizzato a Valle dell'Inferno
Particolare del Ponte: si nota l'assenza dei binari
Uscita della galleria dalla stazione di Vigna Clara
Altro particolare del ponte presso la Valle dell'Inferno.
Il tutto fa di questa
linea l’altra grande opera incompiuta di Roma, assieme alla Linea C della
metropolitana romana, una sorta di TAV romana: tanti soldi buttati al vento per
un’opera che all’apparenza sembra inutile ed è stata usata poco. Eppure tale
linea può tornare utile alla città, in quanto permetterebbe il collegamento
delle stazioni della parte est della capitale con quelle della parte ovest in
un’unica linea ferroviaria a doppio binario, sarebbe possibile alleggerire il
carico di passeggeri dei treni e dei mezzi pubblici romani, che il più delle
volte sono stracolmi e non possono garantire un servizio efficiente. Grazie al
nuovo giubileo e alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024, Reti
Ferroviarie Italiane e il Comune di Roma hanno stanziato 150 milioni di euro
per recuperare il tracciato è poterlo così completare, realizzando così il
ponte e il collegamento con la stazione di Smistamento. All’inizio si
ipotizzava di inaugurare (di nuovo) la Cintura Nord per Pasqua di quest’anno
(2016) ma molto probabilmente i lavori finiranno,forse, per il 2020. In tutto
questo, però, è stata sacrificata la fermata Olimpico-Farnesina, ritenuta non
necessaria e quindi destinata alla chiusura definitiva. Si tratterebbe di un
grosso errore, lo stadio è l’unica struttura sportiva di una capitale europea
sprovvisto di un collegamento ferroviario, fatta eccezione per la linea tram 2,
i cui mezzi sono costretti a trasportare oltre 70000 persone dalla fermata
della linea A. Visto che in futuro è in studio un possibile prolungamento della
Linea C fino allo stadio stesso, se mai Roma dovesse aggiudicarsi le olimpiadi
del 2024, l’Anello Ferroviario potrebbe essere una soluzione temporanea al
trasporto delle persone, aleggerendo così il carico della linea tram, fino al
completamento della linea metropolitana: si potrebbe addirittura realizzare un
interscambio Linea C – Anello Ferroviario proprio nei pressi dello stadio, con
le due stazioni collegate da un sottopassaggio simile a quello che collega
Villa Borghese con la stazione Spagna della Linea A.
La
realizzazione dell’Anello Ferroviario è uno dei più grossi problemi di Roma, ma
una volta realizzato si potenzierebbe il trasporto su ferro nella capitale, si
porterebbe a compimento un’opera che è costata un sacco di soldi e su cui in
molti ci hanno speculato sulla sua realizzazione.